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14 05 2013 | Rimini | Alberghi e infiltrazioni mafiose, firmato il protocollo in Prefettura

Martedì, 14 Maggio 2013

tortora-scuroRimini | Alberghi e infiltrazioni mafiose, firmato il protocollo in Prefettura

 

Alberghi e infiltrazioni mafiose, un nuovo protocollo per la legalità è stato sottoscritto oggi a Rimini in Prefettura dal prefetto Claudio Palomba e da Provincia, i Comuni di Rimini, Bellaria-Igea Marina, Cattolica, Misano Adriatico e Riccione, la Camera di commercio industria artigianato ed agricoltura, Federalberghi Emilia-Romagna, Associazione italiana albergatori, Consiglio notarile distretti riuniti Forlì-Rimini, gli Ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili, degli architetti e degli ingegneri.
Obiettivo è difendere dal malaffare un distretto turistico come quello della riviera romagnola, riconosciuto nel 2000 dall’Ocse quale “elemento trainante per l’economia per fatturato e numero di addetti, nonché per l’indotto”. Un sistema che può continuare a mantenere le sue caratteristiche solo tutelando “la legalità nel settore alberghiero a garanzia della leale concorrenza tra gli operatori” e per “preservare la qualità dell’offerta turistica e l’immagine della riviera in un contesto di forte concorrenza internazionale”.


E' così che aumenteranno i controlli sulle segnalazioni certificate di inizio attività (scia) di nuova apertura, subingresso o variazioni soggettive che gli uffici comunali sottoporranno all’ufficio antimafia della prefettura per un campione non inferiore al 20% delle scia pervenute. Ovviamente saranno prese in considerazione alcune situazioni critiche per la frequenza dei cambi di gestione, per la tipologia della struttura (che saranno a partire da quelle a tre stelle e con ricettività compresa tra i 40 e i 100 posti-letto), l’età anagrafica del richiedente superiore a 60 anni. Stesse verifiche per strutture ricettive alberghiere, all’aria aperta ed extralberghiere i cui titolari siano stati, nell’ultimo triennio, interessati da contestazioni di violazioni di legge di natura penale ed amministrativa correlate ad attività oggetto di licenza, o che abbiano avuto “nell’ultimo triennio almeno due cambi di gestione”.

 
Il protocollo istituisce un Tavolo di coordinamento cui siederanno tutti i sottoscrittori. Si vedranno almeno una volta ogni due mesi e dovranno analizzare i dati e le informazioni acquisite nel corso delle verifiche sulla scia. “Le Parti contraenti, oltre ad assicurare il proprio contributo informativo, si impegnano a segnalare tendenze o segnali di criticità, anche solo percepiti dai rispettivi operatori, che risultino meritevoli di approfondimento da parte delle istituzioni”.
Con le informazioni ottenute e quelle messe in comune da tutti i sottoscrittori, in particolare Camera di Commercio e Comune, si creerà una banca dati informatica, da utilizzare “nell’ottica di rendere più mirata l’attività di monitoraggio e accertamento di infiltrazioni di interessi criminali”.


Le istituzioni e le associazioni di categoria che oggi hanno sottoscritto il protocollo s’impegnano anche a promuovere “percorsi innovativi connessi alla prospettiva di istituzione del distretto turistico della costa romagnola”, a mettere cioè in pratica politiche di settore urbanistico-edilizie antidegrado, per il rafforzamento della competitività, contro la rendita speculativa, per la costituzione di gruppi organizzati di albergatori sotto forma di consorzi, cooperative ecc., al fine di sviluppare azioni promozionali per l’accesso al credito agevolato e garantito, di favorire la formazione imprenditoriale.
Tra le politiche individuate dal protocollo anche la promozione di modelli di sviluppo imperniati sulla “autoimprenditorializzazione” dei lavoratori dipendenti attivi nel settore ricettivo da tempo e politiche per la diffusione della cultura della legalità e della responsabilità. In tutto questo le parti s’impegnano da oggi per due anni. Poi tacito rinnovo per altri due, a meno che qualcuno non abbia qualcosa da ridire.


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